Trattare l’obesità come malattia

Ho letto un libro scritto da Jeson Fung, in inglese “The Obesity Code” in italiano “Il Codice del Dimagrimento”, narra dell’espansione dell’obesità come malattia degli ultimi decenni ed i motivi per cui questo avviene. Vediamo meglio alcuni punti che ho trovato interessanti ma soprattutto controintuitivi rispetto a quello che ci è sempre stato detto.

L’obesità ai giorni nostri

Abbiamo sempre considerato chi è in sovrappeso una persona che mangia troppo, una persona che non sa controllarsi.

Dal punto di vista personale, ho sempre pensato che non fosse così, in effetti mi è difficile trovare persone in sovrappeso il cui unico motivo del sovrappeso è semplicemente un eccesso calorico.

Molto spesso, il sovrappeso, è da ricercare in molteplici fattori, sia ambientali che psicologici.

L’aspetto esteriore è quello che si percepisce subito ma per come la vedo il problema è da ricercare all’interno, al di là del visibile.

Il dott. Fung sostiene che le persone che si mettono a dieta falliscono perché prestano attenzione soltanto a calorie e ai pasti.Il suo approccio è relativo alla diminuzione sostanziale degli zuccheri e dei cibi processati, bisogna però indagare anche il lato ormonale della persona, non è sufficiente basarsi solo sulla restrizione calorica.

Ti lascio il link al libro del Dott. Jason Fung “Il codice del dimagrimento

Come ci si mette a dieta?

Se hai mai approcciato una dieta, saprai che nell’ottanta percento dei casi il professionista applica una restrizione delle calorie tagliando i carboidrati.

Negli anni settanta, l’indicazione che la popolazione ha ricevuto dalle organizzazioni mondiali è stata quella di aumentare il consumo di carboidrati a discapito dei grassi.

Da qui sono nati tutti i prodotti cosiddetti “light”, senza grassi.. Il tutto però aumentando lo zucchero che ne favorisce la dipendenza ( chi di voi si ferma al primo cucchiaino di cioccolata?)

Spoiler: secondo te costa di più produrre farina o una fetta di formaggio di qualità?

La genetica quanto conta?

A denti stretti, la genetica conta al settanta percento rispetto quando si tratta di obesità, resta quindi un buon trenta percento di situazioni sul quale è possibile intervenire per prevenirla, mitigarla e curarla quando si presenta.

E le calorie?

Una caloria non è una caloria a prescindere. Dipende da quale macronutriente si assume la caloria.

Non è sufficiente quindi mangiare meno calorie mettendosi in deficit calorico rispetto al proprio TDEE, questo non produce un effettivo dimagrimento perché il corpo semplicemente si adatta alla nuova condizione.

Se all’inizio questo può essere sufficiente, dopo qualche giorno si presenta una nuova situazione di stallo.

Il corpo umano spende la maggior parte delle proprie energie nel mantenimento delle funzioni vitali. L’esercizio fisico quindi non è sufficiente per perdere peso anche se è importante per mantenere attiva la muscolatura.

L’alterazione del peso quindi è determinata dall’alterazione della produzione degli ormoni come leptina, insulina che causano lo stoccaggio dei nutrienti all’interno del tessuto lipidico.

Ecco perché ingrassiamo.

Insulina – regolazione del glucosio

Se si mangia di frequente il corpo non ha bisogno di bruciare grassi ed il glucosio viene immagazzinato nel fegato, nei muscoli e nelle cellule adipose.

Quando i livelli di glucosio salgono troppo, l’insulina immessa nel flusso ematico li abbassa.

E il cortisolo?

Anche questo ormone, considerato ormone dello stress, aumenta i livelli di glucosio nel sangue.

Gli spuntini

Gli spuntini non servono, è semplicemente una invenzione di marketing data dal fatto che gli spuntini… Qualcuno li deve vendere 🙂 e qualcun altro deve acquistarli.

E quindi come si fa?

La risposta è tornare all’alimentazione sana fatta di cibi naturali, vari ed il più possibile non processati.

Bisogna tornare all’alimentazione dei nostri nonni, pre diffusione di carboidrati raffinati e zuccheri aggiunti inclusi in ogni cibo che ingeriamo.

Solo cosi possiamo ridurre la produzione di insulina e ormoni che ci fanno convertire in grasso qualsiasi cibo ingeriamo.

A titolo di informazione, vi lascio anche un interssante esperimento di Luca Discacciati che ha utilizzato un sensore per glucosio – quello utilizzato dai diabetici per intenderci – per monitorare i picchi glicemici durante e dopo l’assunzione di cibo.

Un saluto

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