Credo in un mondo dove l’innovazione è per tutti.
Immagino che sia un bel titolo per un discorso, effettivamente lo è ma non è farina del mio sacco anche se ne condivido l’idea di fondo.
Pensaci un attimo, ad oggi l’innovazione è cosi democratica da esser davvero per tutti?
Riflettiamoci un secondo insieme..
Qualche giorno fa ho letto questa frase su un post fatto da Bill Gates su LinkedIn:
I believe in a world where innovation is for everyone.
Cit. Bill Gates
(ti lascio il link all’articolo in fondo al post)
E’ una domanda da porsi sinceramente, perchè credo che non sia cosi.
La tecnologia non è democratica al giorno d’oggi.
E non parlo di tecnologia in senso stretto, sto pensando in larga scala.
La tecnologia è nata per facilitare i compiti dell’uomo oppure per risolvere problemi che l’uomo da solo non riusciva a risolvere.
Mi viene in mente l’esempio più banale, la ruota.
Quando la ruota non c’era l’uomo doveva “incollarsi” i carichi pesanti per lunghi tratti, sai che fatica!
Poi nacque la ruota e tutto cambiò.
Un altro esempio è la tecnologia in campo medico, in Italia abbiamo il SSN che per la maggior parte ci passa le cure di cui abbiamo bisogno, ma non è cosi ovunque.
Negli USA se non hai un’assicurazione sanitaria decente non puoi sostenere determinate cure..
Questo è uno dei motivi per cui ti dico che la tecnologia non è democratica perchè in fondo anche la medicina è tecnologia.
Poi ti parlo di un altro aspetto, la democraticità della tecnologia passa anche dalla sua usabilità.
Io posso fare il miglior prodotto del mondo ma se poi ci vuole un manuale da trecento pagine per imparare ad accenderlo questo rende la tecnologia inutilizzabile dai più e quindi poco democratica in sostanza.
E non è un esempio fuori dal mondo, pensa un attimo al dispositivo che stai usando adesso per leggere ThinkersClub.
I tuoi genitori riuscirebbero a fare lo stesso?
Molte azioni banali come inviare una mail, un messaggio vengono difficili ai più grandicelli solo perchè nessuno ha mai la pazienza di spiegargli come si fa.
Ed il punto non è solo spiegare ma anche assicurarsi che l’altro abbia compreso.
Pensa quando spieghi qualcosa ad un bambino, che linguaggio usi?
Ecco, se spiegassi come funziona un PC ad un bambino di 5 anni lo faresti come ad un uomo di 30? Non credo proprio.. e questo è uno dei grossi errori di comunicazione che facciamo quando proviamo a democratizzare la tecnologia, diamo per scontato troppe cose e la spiegazione – seppur fatta benissimo – va a farsi benedire perchè il background di chi ci ascolta è troppo diverso per capirci.
Facciamo un esempio..diciamo che devo spiegarti come funziona una stampante e tu sei un uomo dell’età della pietra.
(wow che esempio!)
Te lo spiegherei cosi:
Immagina un picchio.
Quando tu vuoi vedere qualcosa che hai in mente, spieghi l’immagine che vuoi vedere al picchio e questo inizia a picchiettare sul legno.
Il picchio si sposta avanti e indietro sul legno fino a che non ha finito di scolpire l’immagine che tu gli hai descritto.
Ovviamente, se il legno finisce devi dargliene altro altrimenti mancheranno pezzi di immagine.
Bell’esempio, di la verità 😀
Pensa un po.. in questo modo il buon Fred avrebbe capito cos’è una stampante e avrebbe potuto usarla.
Quante volte tu hai fatto l’errore di non rendere ciò che fai accessibile ai più?
Preoccupati che gli altri capiscano ciò che dici, potresti restare sorpreso di sapere che potevi spiegarti meglio e rendere il tuo messaggio più democratico.
Un saluto
Luigi
PS. Stavo per dimenticare il link!