E’ un po che non scrivo qui sulle pagine del mio blog personale, un po’ per questioni di tempo, un po’ perchè sono stato totalmente immerso nel lavoro e nella vita di tutti i giorni.
D’altra parte, mettiamoci anche il fatto che bisogna aver qualcosa da scrivere per… scrivere, non credi? 😀
Di cosa parliamo oggi? Beh è scritto nel titolo dai, ci sto pensando da qualche giorno visto che le ferie estive offrono sempre una finestra per se stessi, per riflettere su come vanno le cose e sul perchè di altre.
Non si riflette abbastanza..
Non riflettere perchè ci si sente “bloccati” nel sistema è frustrante, quando ne diventi consapevole.
Me stesso.. 😀
Fare tutti i giorni casa-lavoro-casa-lavoro, ti mette in condizione di essere non più persona ma una sorta di “schiavo”, che cerca disperatamente di sopravvivere credendo di “vivere” un’ esistenza libera che invece è tutt’altro che dipendente dalla propria volontà.
Ci insegnano fin da bambini che “chi non lavora non mangia”, “l’uomo è nato per lavorare”…
Insomma, riflettendoci c’è sicuramente qualcosa che non funziona nell’ultimo ventennio.
I ragazzi di oggi lavorano – si ci sono gli scansafatiche ma ci sono anche quelli che lavorano e ti dirò per la mia esperienza sono la maggioranza – ma difficilmente ottengono una posizione economica tale che gli permette di dipendere davvero dalla propria volontà.
Ed a quel punto si rifanno al classico “l’uomo è nato per lavorare” eccetera eccetera…
Quindi non dovremmo lavorare?
No, non è questo che sto dicendo.
Sto dicendo che non dovremmo lavorare per uno scopo che non ci appartiene.
Credo che il lavoro sia una parte importante della vita, della società e del modo in cui gli esseri umani prosperano e sono emersi sulle altre specie animali, ma stiamo andando verso una esagerazione e cioè, non c’è più la possibilità di scegliere perchè il nostro lavoro è dettato dalla necessità di portare a casa la “pagnotta”.
Io ho avuto la fortuna di sapere cosa volevo fare fin da bambino.
Ho concentrato li tutte le mie energie, studiando, impegnandomi e lo faccio tutt’ora.
Il problema è trovare qualcuno che abbia la tua stessa passione e condivida il percorso, gli obiettivi..
Che ti permetta di vedere cose nuove e settare nuovi obiettivi e traguardi.
Perchè per me, quando qualcuno dice:”stacca la spina, rilassati un po’”.. certo ci sta ma indica che stai facendo qualcosa che rende necessario che tu “stacchi la spina” per ricaricarti.
Un paio di giorni fa stavo sentendo su Audible una delle tante biografie di Bill Gates.
Mi ha stupito rivedermi in alcuni passaggi nei quali si racconta di sessioni di programmazione lunghe dodici ore di fila e che durante queste sessioni, per reintegrare qualche carboidrato da destinare al cervello, Mr Gates si sporcasse le mani con dell’aranciata in polvere che puntualmente leccava.. appunto per recuperare qualche caloria.
Quindi, cos’è che vorrei?
Vorrei la libertà di poter scegliere cosa fare, come e perchè – lavorativamente parlando si intende – non essendo vincolato dalla necessità di “portare a casa la pagnotta”.
Certo purtroppo serve pure sta benedetta pagnotta e quindi si fa il possibile per portare a casa entrambi.
C’è qualche persona che mi aiuta nel fare quello che mi piace e che mi stimola ad andare avanti per la mia strada.
Ogni tanto una è seduta di fianco a me a leggere cose che altri reputano illeggibili ed a tradurle in un linguaggio che anche io posso capire 😀 e ti assicuro che è una fortuna trovare persone cosi, che ti permettono di crescere non solo dal punto di vista professionale ma anche da quello umano.
E per uscire dal sistema?

Sinceramente, non lo so, ci sto ancora pensando su quale strategia adottare ma a forza di pensarci, troverò una soluzione, fidati.
PS. se tu già l’hai trovata, perchè non me la descrivi con un commento qui sotto?
Un saluto
Luigi